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I luoghi della visione, i colori del sogni, la nuance come fenomeno espressivo. Raffaele Matta frequenta un territorio onirico, dove l'immaginario è una fiaba moderna che incanta, una tavolozza timbrica ricca e sfaccettata, dove alla liquida modernità della chitarra elettrica fanno da contrappunto i legni del clarinetto basso e della viola, i ritmi sinuosi e obliqui, le armonie tratte dal nostro futuro anteriore. Matta frequenta i luoghi della visione in musica, i territori in bilico tra il reale dei suoni e l'irreale del sogno e dei suoi infiniti colori. Il colore quale pre-testo, il sogno quale con-testo. Una musica viva e pulsante, che sfrutta le sonorità di un ensemble jazz realmente originale, nel quale ogni strumento é funzionale al contesto ed esprime, attraverso un fluido interplay, la propria viva personalità.